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    Corneille Thomas, Donneau de Visé Jean, Ausoni Alberto,

ISBN: 978-88-3334-023-4

L’indovina o i finti sortilegi

by: Corneille Thomas, Donneau de Visé Jean, Ausoni Alberto,

20,00

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(1625-1709) Autore drammatico francese, fratello di Pierre e di Antoine. Esordì con commedie d'imitazione spagnola, poi si volse alla tragedia. Nel 1685 succedette al fratello Pierre nell'Académie Française.

Libri di Corneille Thomas
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(1638-1710) Scrittore, le molte sue opere sono utili fonti di notizie e testimonianze. Dopo aver attaccato Corneille, lo difese contro l'abbé d'Aubignac. Grande notorietà gli venne dal giornale da lui fondato e diretto fino alla morte, Le Mercure galant, che conteneva novelle, aneddoti, poesie, articoli di critica, resoconti, ecc. scritti tutti dal solo D. de V., poi, dal 1684, in collaborazione ccn Th. Corneille.

Libri di Donneau de Visé Jean
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Docente di Storia dello spettacolo e di Storia della musica e del teatro musicale presso l’Accademia delle Belle arti di Torino. I suoi interessi, rivolti principalmente alla letteratura francese del Seicento, indagano i rapporti fra teatro e politica all’epoca di Luigi XIV, e le interferenze fra letteratura, arti visive e arti della scena. Ha curato l’edizione de Le feste di Versailles di Félibien (1997) e della commedia La cometa di Fontenelle (2007). Si occupa inoltre di iconografia musicale, partecipando a convegni e dedicandosi a studi pubblicati in volumi e riviste specialistiche. Attualmente sta curando l’edizione critica della tragedia Médée di Pierre Corneille.

Libri di Ausoni Alberto
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Panoramica

Cura e traduzione di Alberto Ausoni

Il 19 novembre 1679, supportata da un’abile campagna pubblicitaria, al teatro di rue de Guénégaud va in scena la commedia La Devineresse, ou Les faux Enchantements. Tutta Parigi vi accorre, decretandone un successo e un ammontare d’incassi senza precedenti. La pièce, ideata da Thomas Corneille, fratello dell’illustre Pierre, e dal gazzettiere di Francia Jean Donneau de Visé, richiamava un inquietante soggetto di attualità, alludendo a una realtà di indovine, avvelenatrici e procuratrici di aborti che in quegli stessi anni infestavano Parigi. Tutta la capitale ne era al corrente, poiché la faccenda coinvolgeva le varie classi della società e alte personalità della corte, al punto da diventare un affare di Stato oltremodo seccante per un regno votato all’ordine e alla grandezza. Nel pieno del processo contro la spietata Catherine Monvoisin, nota a tutti come la Voisin e nodo strategico dell’“Affare dei veleni”, sul palcoscenico del teatro di rue Guénégaud si snodano in cinque atti i trucchi ingegnosi e gli espedienti magici messi in opera da una fattucchiera di nome Jobin, con la complicità di domestiche e assistenti, al fine di raggirare e soddisfare le più singolari richieste di una clientela di poveri diavoli e di esponenti del bel mondo parigino. Un ventaglio di comiche situazioni, tanto più che la scaltra Jobin è affidata alle doti attoriali di La Grange, in un ruolo en travesti. Se la clientela che sfila dall’indovina rispecchia, nei toni di una parodia, quello sciame di marchese, cavalieri e contesse che si recavano in incognito nelle sordide stanze della Voisin, non vi è traccia, tuttavia, di quell’atmosfera d’inquietudine che emerge dai lunghi interrogatori a cui quest’ultima quasi quotidianamente veniva sottoposta, con l’accusa di avvelenamenti, infanticidi ed esecrabili messe nere. I due autori, schivando ogni riferimento troppo esplicito alla “congiura dei veleni” e alle sue ripercussioni politiche, adottano gli ingranaggi di una pièce à machines e le comiche soluzioni di un divertissement per demistificare le arti chiromantiche e dissolvere il velo dell’ignoranza e la pubblica credulità. Giochi di specchi, ingegnosi trucchi e apparizioni di spazi illusori, spacciati come frutto di un sapere sovrannaturale, erano stati accuratamente studiati per trasformare in spettacolo vicende di assai più allarmante attualità. Divertito, il pubblico poté assistere a un lucroso mercato d’ingannevoli illusioni, e nell’accelerato happy end alla demistificazione di quel mondo di apparenze che è l’essenza stessa del teatro.

Dettagli

ISBN: 978-88-3334-023-4
Publisher: Siké Edizioni
Publish Data: 2018
Page Count: 484

“L’indovina o i finti sortilegi”

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