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RIPENSARE LA CRITICITA’ DIALOGICA ATTRAVERSO IL CONTRIBUTO PEDAGOGICO DI ALDO CAPITINI
Nella prospettiva di una pedagogia libertaria e liberatrice, Aldo Capitini, laico-profeta ed eretico-religioso, appare sicuramente un intellettuale ancora oggi centrale ed innovatore per l’attuazione di un’autentica educazione alla nonviolenza. Pensatore antidogmatico, problematico e problematicista, Aldo Capitini, con la sua concezione aperta del fare educazione offre stimoli e spunti di riflessione vivi e fecondi. L’apertura, infatti, in pedagogia è ricerca e sperimentazione continue, non in un asettico ed astratto spazio/limbo metafisico e/o ontologico, ma come incedere sul terreno infinito ed accidentato del possibile, che nella e attraverso l’esperienza, la relazione e il dialogo si invera o viene smentita. Il profetismo di Aldo Capitini, allora, diventa paradigma di un costante e perenne ricercare, di un anelito alla perfezione e di un tentativo di dare compimento e compiutezza all’eticità, non prevedendo sconti e/o giustificazioni, né nel presente, né nel futuro. Quello di Capitini è un messaggio di fratellanza e di pacificazione, un messaggio/afflato di incontro e di dialogo cosmico.
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