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  • Questo libro raccoglie relazioni, articoli e riflessioni scritti o elaborati tra il 2016 e il 2021; non è quindi un’opera unitaria ma un insieme di varie stesure. Da un punto di vista formale, La vita ispirata si ricollega ad Approdi invisibili (scritto nel 2016) ma rispetto a quest’ultimo possiede un carattere più unitario, meno variegato, senza aspetti umoristici o narrativi, più identificabile nelle caratteristiche del ‘saggio’. Probabilmente è il più ‘filosofico’ dei libri di Sergio Guarino, dove è meglio espressa la sua personale visione sul significato dell’esistenza, anche se articolata attraverso scritti diversi. Il problema di fondo che qui viene esaminato è il futuro dell’Uomo e l’evidente suo ritardo rispetto allo sviluppo ormai sempre più pervasivo e trionfante della tecnica, della necessità di pensare e attuare un progetto per la sua evoluzione, indispensabile per non restare vittima del progresso.

  • Un libro insolito: non è un racconto, né un saggio, né una raccolta di poesie. Potremmo definirlo “un viaggio”. Un viaggio nel percorso di vita dell’autore, una chiacchierata con un amico, che ti parla delle sue convinzioni, ti cita una poesia, ti racconta una commedia e quando ti annoia non si offende se non l’ascolti e vai avanti. Il filo conduttore c’è, ed è il lavoro interiore dell’autore attraverso la conoscenza e la pratica di oltre trent’anni della Psicosintesi di Assagioli e della sua meditazione, di come l’ha incontrata e chi gli ha fatto da maestro. Di tutto questo parlano sia gli scritti che i racconti, come anche la breve commedia. L’ordine di questi scritti non è casuale e il senso di quello che l’autore vuole esprimere è anche nella loro successione.