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  • ANTOLOGIA DI CUNTI IN ITALIANO, TOSCANO, INGLESE E SICILIANO

    Giufà è il personaggio più conosciuto e interculturale di tutto il Mediterraneo: le sue storie sono narrate in Italia, nel Maghreb, in Turchia, nell’Europa del Mar Morto, in Spagna e in Francia. Giufà è lo sciocco a volte stolto altre sapiente, è l’ingenuo a volte furbo, è il disgraziato a volte fortunato. Giufà è tutto e il contrario di tutto. Giufà, con le sue storie semplici, ci introduce nel suo mondo, fatto di ingenuità e furberie, insegnandoci che non c’è mai un solo modo di guardare le cose. In questo volume abbiamo attinto dalle raccolte di Giuseppe Pitré, di Venerando Gangi e di Laura Gonzenbach, ma anche dalle storie raccontate ancora oggi ovunque in Sicilia, nell’Africa settentrionale e in Medio Oriente, così come gli anziani le narrano: oltre 100 storie di un personaggio che da secoli affascina generazioni di bambini e di adulti.

  • Il miglior fabbro by: Zago Nunzio, Traina Giuseppe, 14,00

    A cura di Nunzio Zago e Giuseppe Traina

    Bufalino fra tradizione e sperimentazione

    Scopo di questo convegno, che si è svolto l’11 e il 12 aprile 2013 a Ragusa, presso la Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature Straniere (Università di Catania) e a Comiso, presso la Fondazione Gesualdo Bufalino, era di riunire alcuni studiosi – soprattutto, ma non solo, dell’ultima o penultima generazione – per tornare a discutere, appunto, di Bufalino, della sua prestigiosa officina in bilico fra tradizione e sperimentazione, in un momento come l’attuale in cui l’idea stessa di letteratura, e tanto più, dunque, quella “alta”, magnificamente incarnata dallo scrittore ibleo, sembra in pericolo. Analizzarne la sapienza e gli umori lessicali, le invenzioni stilistiche, le forme problematiche del pensiero; svelare intertesti e avantesti delle sue opere; ricostruirne i progetti editoriali: ecco le ambizioni che erano alla base dell’incontro, nella speranza che prima o poi Bufalino abbia il posto che merita nel canone della letteratura italiana del Novecento, al di là di pigre e attardate ricostruzioni manualistiche che non tengono conto, spesso, degli effettivi valori estetici e della capacità degli autori di rispondere alle domande autentiche, non banalmente consumistiche, dei lettori.