I Semi (3)
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  • Per Leopardi

    Quel che più colpisce, oggi, in Leopardi è la denuncia dell’ideologia dogmatica del progresso, dei rischi della modernità (amnesia del passato, massificazione, improvvisazione culturale, ecc.), di certe sue indebite accelerazioni, profeticamente intravisti quand’erano ancora nella loro fase aurorale. Parallelamente, più del materialismo nichilistico e dell’antiteodicea, che pure sono elementi inoppugnabili della concezione leopardiana del mondo, contano l’implacabile lucidità analitica, l’indagine esistenziale desolata ma rigeneratrice (anche sotto le ceneri dello scontento universale continuerà a covare, in lui, il fuoco d’un originario edonismo, della “teoria del piacere”), un rovello interiore, insomma, in anticipo su modalità squisitamente novecentesche e oltre.

    Per Leopardi by: Zago Nunzio 12,00 

  • tre grandi critici

    Luigi Blasucci, Remo Ceserani, Francesco Orlando

    Tre protagonisti della critica letteraria del secondo Novecento, nel ricordo spesso ammirato, a tratti perplesso, sempre affettuoso, di uno studioso che in forme diverse è stato loro allievo, a Pisa, negli anni Novanta del secolo scorso. Che una collezione di frammenti memoriali e di osservazioni sparse – in alcuni casi marginali e idiosincratiche – abbiano qualcosa da dire sulla letteratura, sulla critica, sul mondo, è l’ipotesi che ha fatto nascere questo libretto.

  • Anni dispari di narrativa Sessanta

    Saggi e micro-saggi su Dessí, Rosso, Pomilio, Sciascia

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    Si può sempre ricostruire un contesto, una specie di commune letteraria, anche solo in virtù di un’invenzione birichina – gli anni dispari di narrativa Sessanta per l’appunto – e rilanciare una curiosità vitale esteriormente, fisicamente dispersiva, tra luci e suoni, dalla Sardegna alla Sicilia, accogliendo poi storia e geografia di altre regioni e città del nostro, plurale paese, e in particolare quelle degli Abruzzi e di Firenze e di Trieste (e Trento).