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  • Buenos Aires, fine anni Trenta. L’amore impossibile tra Costantino il fileteador – uomo di pennello, posseduto dalla folle madre Victorina – e Mirna, donna del compadre Calmiro, uomo di coltello, figlia di un gaucho con la chitarra accolto in un conventillo con la famiglia dopo aver lasciato la Pampa. La storia di un triangolo di passione e sangue, vissuto nella planimetria di una città dolente danzata nel tango, evocata in trasparenza dal bandoneón di Astor Piazzolla e dagli strumenti del suo Quintetto, scandita nella regolarità delle Cuatro Estaciones Porteñas, colonna sonora di azioni, desideri, fughe, appuntamenti, addii, apparizioni di figure come Perro l’arrotino, Ernesto l’acquaiolo, Xosé il galiziano, Dieghito, niño vivo, con il proprio pallone in movimento da un barrio all’altro della città di Borges, Gardel, Evita Perón.

  • Anna Cuticchio, unica donna “pupara” di Sicilia, in una chiacchierata tra amiche, con Sara Favarò, racconta in questo volume la sua storia, che la vede nascere nella grande famiglia di pupari Cuticchio e crescere tra paladini e cunti coltivando per per anni la passione che da generazioni le appartiene. Fino a quando, lungo il suo cammino, incontrerà Dio, che la trasformerà in “paladina della fede”, consacrata missionaria in Africa. Una grande biografia raccontata in una intervista che a volte sembra un racconto epico come quello dei paladini, altre volte ha il fascino della conversione incondizionata.

  • LINGUE IN CONTATTO. LINGUE DI CONTATTO. TRA PASSATO E PRESENTE

    Il fil rouge che lega i contributi contenuti in questo volume è l’osservazione e analisi di un complesso di fenomeni inerenti al contatto interlinguistico generato da movimenti di immigrazione – verso la Sicilia, anche solo come meta di passaggio, da diverse parti dell’Italia, dell’Europa e del mondo – e di emigrazione – fuori dalla Sicilia, e in generale dall’Italia meridionale, verso il continente americano – avvenuti nel passato e nel presente, osservati secondo una prospettiva diacronica e sincronica, a partire da produzioni dei parlanti diamesicamente diversificate o da documentazione di tipo testuale e lessicografico. Tali fenomeni di contatto coinvolgono prevalentemente il lessico – e le informazioni lessicali contenute in ogni sua unità: proprietà foniche e grafiche, proprietà morfologiche e morfosintattiche, proprietà semantiche – e, oltre al lessico, scenari costruiti e richiamati dagli e negli eventi, e nuove pratiche linguistiche. Queste ultime pertengono ad esempio alla controversa affermazione di una lingua ausiliaria internazionale come l’esperanto, nata proprio – secondo l’idea del suo inventore Zamenhof – per favorire il superamento dei conflitti legati a diverse appartenenze etniche e culturali e incoraggiare un rinnovato tipo di mobilità.

  • Lila e Jacopo, due liceali, insieme ad alcune classi della loro scuola, in una giornata di fine ottobre innaturalmente afosa, partecipano a un’escursione al lago di Pergusa e a Cozzo Matrice, terre del mito di Kore e Demetra. Sono accompagnati dalla loro insegnante e da un’archeologa. La visita è stata fortemente voluta dall’anziano preside della scuola, Teodoro Siciliano. Sul luogo i due ragazzi incontrano una troupe guidata da Gaia, regista tedesca che sta realizzando un docufilm. Gaia coinvolge Lila e Jacopo nelle riprese. È così che per i due comincia un’avventura, tra l’onirico e il reale, che li sprofonda nel mito e nei suoi significati più profondi. Lila rivede, alla luce dell’antica storia raccontata da Demetra, il suo tormentato rapporto con la madre, con se stessa e le sue fragilità. Anche Jacopo riflette su di sé. Emerge, prepotente, un altro tema, quello della relazione, compromessa, fra uomo e natura. Il sogno a occhi aperti vissuto sulla collina del mito scioglierà nodi esistenziali e aprirà nuove prospettive nella vita dei due protagonisti.

  • In questo libro, intricato e intrigante, si narra la storia di un’amicizia – intensa, forte, tenera, feroce – tra due ragazzini, diversi per cultura ed estrazione sociale, ma entrambi usciti da poco dalla guerra che, dal 1939 al 1945, aveva sconvolto la vita del mondo, dell’Europa, dell’Italia, delle città e di un piccolo paese della pianura padana. È una storia di stravaganti incontri che i due, Vittorio e Paolino, si giocano in un torrido pomeriggio di un’estate lontana, una manciata di ore spese in corse spericolate, scoperte improvvise, fughe affannate, scambio di confidenze, furiosi litigi e tanto, tanto sole negli occhi. Segreti, speranze e sogni che incideranno per sempre le loro anime. Due piccoli eroi dai calzoni corti imbevuti di ardore e sete d’avventura nati nei loro campi e arricchiti dalle voraci letture di giornalini e libri dove giganteggiano mitici personaggi quali Tex Willer, Sandokan, D’Artagnan e la salgariana Scotennatrice.

    È una storia di guerra e sulla guerra, o meglio è una storia sul potere, quello che il sistema (la Famiglia, la Scuola, la Chiesa, lo Stato) esercita, consapevole o no, colpevole o no, sull’uomo e l’uomo scarica sul bambino e un bambino riversa su un altro bambino.

  • Madonne con la Polaroid è il diario intimo, a metà tra poesia e prosa, di un viaggio per strade interne ed esterne, interiori ed esteriori, pensato e scritto nello spazio temporale che ha accomunato l’umanità intera, quello della pandemia. È, anche, un affondo nella dimensione della scrittura che ora porta in superficie ora trascina negli abissi, come è tipico della parola istintiva, non misurata, libera. Il suo stile “on the road”, lontano da qualsivoglia forma poetica riconosciuta, si traduce in un percorso a zig-zag fatto di istantanee verbali, di situazioni e di storie, verosimili o vere, vissute o vivibili. Poesia e prosa confluiscono in due sezioni disgiunte eppure strettamente concatenate: lato A e lato B.

  • Da qualche tempo si parla tanto di Intelligenza Artificiale, da quando è uscita dai laboratori di ricerca ed è diventata disponibile per chiunque. Dalla ristretta cerchia degli specialisti è divenuta argomento di discussione per tutti, dato che il suo utilizzo si sta praticamente riversando su ogni tipo di attività e investendo i più svariati settori della conoscenza. Ciò suscita molte domande a cui fanno seguito altrettante risposte: si va da quelle specificamente tecniche ad altre più o meno fantastiche, si passa dai toni rassicuranti a quelli decisamente allarmistici. Raramente però ci viene offerta una prospettiva ampia ed esauriente da poterne avere una visione chiara ed approfondita, che ci permetta realmente di considerarne gli aspetti più particolari, in modo da capire cosa essa comporti per l’umanità in generale e per la conoscenza nei suoi aspetti particolari. Questo volume tenta di colmare questo lacuna, svolgendo le problematiche così come sono state poste dalle menti più brillanti e preparate del nostro tempo, ne ripercorre le idee e ne espone i dubbi e le soluzioni, le speranze e le certezze.

  • «Pochi come mons. Lanzafame hanno conoscenza della devozione mariana in Sicilia e pochissimi possono documentare i legami che essa ha con tante parti del Mondo, laddove si realizzano le parole di Maria: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”! (Lc 1,48). Le generazioni sono quelle che si avvicendano nel tempo, dai primi cristiani fino ai giorni nostri, ma anche le varie culture che in vari luoghi hanno legato il nome di città e paesi a quello della Vergine Maria, in cui si è rivelata in forma privata e ha manifestato la sua premura di Madre. Il titolo di “Madonna del Lume”, che mons. Lanzafame ci presenta con dovizia di documenti, ci riporta alla predicazione al popolo in Sicilia e alla pietà popolare, e allo stesso tempo richiama al “Cristo Luce del mondo”, di cui Maria, “pulchra ut luna”, è riflesso». Dalla Presentazione di Mons. Luigi Renna, Arcivescovo metropolita di Catania

  • Saggi e micro-saggi su Dessí, Rosso, Pomilio, Sciascia

      ebook € 4,99

    Si può sempre ricostruire un contesto, una specie di commune letteraria, anche solo in virtù di un’invenzione birichina – gli anni dispari di narrativa Sessanta per l’appunto – e rilanciare una curiosità vitale esteriormente, fisicamente dispersiva, tra luci e suoni, dalla Sardegna alla Sicilia, accogliendo poi storia e geografia di altre regioni e città del nostro, plurale paese, e in particolare quelle degli Abruzzi e di Firenze e di Trieste (e Trento).

  • La storia del vero Alfredo di Nuovo Cinema Paradiso

    In più di cinquant’anni di carriera Mimmo Pintacuda ha scattato migliaia di immagini che narrano la storia sotterranea del nostro Paese – e in particolare della Sicilia – nella seconda metà del Novecento. Le sue opere – che rappresentano ancora oggi una forte e intensa testimonianza di arte e di impegno civile dall’effetto frastornante – meritano, come scrisse Renato Guttuso, di essere conosciute, riconosciute, premiate.

    Paolo Pintacuda s’incammina lungo il percorso indicato da Guttuso e va oltre ripercorrendo la vita del padre in una biografia costruita come un romanzo. E allora ecco il giovane Mimmo affrontare le privazioni della guerra, appassionarsi al cinema, diventare proiezionista, avvicinarsi alla fotografia, trasformarsi in un artista ormai maturo e con un preciso e riconoscibile stile. 

    C’è la storia di un uomo attento e capace di rappresentare la realtà con una sensibilità visiva inedita, ma c’è anche il racconto dell’amicizia con Guttuso – nata da una controversia su un famoso olio su tela, Il Pittore di carretti, tratto da una fotografia di Mimmo – e quello del forte legame con Giuseppe Tornatore cominciato nell’inverno del 1965 nella cabina del cinema Capitol di Bagheria. 

    Una biografia che è al contempo uno straordinario omaggio a un indimenticabile fotografo e un racconto sincero e intimo per conoscere la profonda umanità di un grande artista. 

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  • A scuola con Giovanni Verga
    a cura di Gabriella Alfieri e Andrea Manganaro

    INDICE ANNALI 15/2022
    – Romano Luperini: Verga a scuola
    – Gino Tellini: Verga in classe. Nell’officina di un manuale scolastico
    – Silvia Tatti: Reimpostare lo studio dell’Ottocento: nuove prospettive storiografiche attorno a Verga
    – Massimiliano Tortora: Il modello Verga nel Novecento: prospettive didattiche
    – Annalisa Nacinovich: Narrare la storia per poi descrivere la società: Verga narratore de I Carbonari della montagna
    – Andrea Manganaro: Osservare senza giudicare? Condanna e colpa nel mondo di Verga (e nel nostro)
    – Riccardo Castellana: La voce dei Vinti: la fiaba della cugina Anna e La Reginotta di Capuana
    – Gianfranco Faillaci: Sotto l’impersonalità del narratore: leggere il non detto in classe
    – Luisa Mirone: Verga sulla scena del teatro postunitario: uno spettacolo istruttivo per le classi
    – Daria Motta: Lo strumentario del realismo nel Verga novelliere. Lettura linguistica di Primavera e Vita dei campi
    – Laura Lupo: La violenza sulle donne nelle novelle di Verga: una proposta di lettura
    – Milena Romano: Quale Verga nei testi scolastici? I brani più antologizzati e le relative modalità di commento
    – Claudio Giovanardi – Pietro Trifone: Il parlato teatrale di Verga in prospettiva didattica
    – Carla Riccardi Come si evolve un romanzo: lettura filologica del Mastro a scuola
    – Giorgio Forni: Manzoni, Verga e la sfida dei Promessi sposi
    – Giuseppe Polimeni: Da «quel ramo del lago di Como» alla «sciara» di Trezza. Contatti di lingua e di stile, per una didattica dell’italiano
    – Antonio Di Silvestro: L’autore e l’opera: leggere Verga attraverso gli epistolari
    – Giuseppe Palazzolo: Verga e lo strano caso dei lupini: un’occasione didattica interdisciplinare
    – Dora Marchese: La transcodificazione del testo: La Lupa da novella a dramma e film
    – Rosaria Sardo: Costruzione del testo e questione della lingua: Verga e l’officina verista a scuola
    – Carmelo Tramontana: La costruzione del personaggio verghiano ne I Malavoglia: una proposta didattica tra Ottocento italiano ed europeo
    – Alberto Bertino: Il marito di Elena. Il Verga ‘mondano’ di cui non si parla a scuola
    – Milena Giuffrida: Strumenti di filologia digitale per la didattica di Verga: alcune riflessioni
    – Gabriella Alfieri: Lo scritto letterario come specchio e modello di lingua: l’italiano interregionale di Verga
    – Flaminio Poggi: Verga in periferia. La ricezione verghiana in un liceo romano
    – Nicoletta Frontani: Un’esperienza necessaria. Narratori e tematiche nei romanzi pre-veristi

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    ISSUE 15/2022 by: Annali 0,00

  • LEGGI ESTRATTO

    A scuola con Giovanni Verga
    a cura di Gabriella Alfieri e Andrea Manganaro

    INDICE ANNALI 15/2022
    – Romano Luperini: Verga a scuola
    – Gino Tellini: Verga in classe. Nell’officina di un manuale scolastico
    – Silvia Tatti: Reimpostare lo studio dell’Ottocento: nuove prospettive storiografiche attorno a Verga
    – Massimiliano Tortora: Il modello Verga nel Novecento: prospettive didattiche
    – Annalisa Nacinovich: Narrare la storia per poi descrivere la società: Verga narratore de I Carbonari della montagna
    – Andrea Manganaro: Osservare senza giudicare? Condanna e colpa nel mondo di Verga (e nel nostro)
    – Riccardo Castellana: La voce dei Vinti: la fiaba della cugina Anna e La Reginotta di Capuana
    – Gianfranco Faillaci: Sotto l’impersonalità del narratore: leggere il non detto in classe
    – Luisa Mirone: Verga sulla scena del teatro postunitario: uno spettacolo istruttivo per le classi
    – Daria Motta: Lo strumentario del realismo nel Verga novelliere. Lettura linguistica di Primavera e Vita dei campi
    – Laura Lupo: La violenza sulle donne nelle novelle di Verga: una proposta di lettura
    – Milena Romano: Quale Verga nei testi scolastici? I brani più antologizzati e le relative modalità di commento
    – Claudio Giovanardi – Pietro Trifone: Il parlato teatrale di Verga in prospettiva didattica
    – Carla Riccardi Come si evolve un romanzo: lettura filologica del Mastro a scuola
    – Giorgio Forni: Manzoni, Verga e la sfida dei Promessi sposi
    – Giuseppe Polimeni: Da «quel ramo del lago di Como» alla «sciara» di Trezza. Contatti di lingua e di stile, per una didattica dell’italiano
    – Antonio Di Silvestro: L’autore e l’opera: leggere Verga attraverso gli epistolari
    – Giuseppe Palazzolo: Verga e lo strano caso dei lupini: un’occasione didattica interdisciplinare
    – Dora Marchese: La transcodificazione del testo: La Lupa da novella a dramma e film
    – Rosaria Sardo: Costruzione del testo e questione della lingua: Verga e l’officina verista a scuola
    – Carmelo Tramontana: La costruzione del personaggio verghiano ne I Malavoglia: una proposta didattica tra Ottocento italiano ed europeo
    – Alberto Bertino: Il marito di Elena. Il Verga ‘mondano’ di cui non si parla a scuola
    – Milena Giuffrida: Strumenti di filologia digitale per la didattica di Verga: alcune riflessioni
    – Gabriella Alfieri: Lo scritto letterario come specchio e modello di lingua: l’italiano interregionale di Verga
    – Flaminio Poggi: Verga in periferia. La ricezione verghiana in un liceo romano
    – Nicoletta Frontani: Un’esperienza necessaria. Narratori e tematiche nei romanzi pre-veristi

  • INDICE ANNALI 14/2021
    – Carla Riccardi: Che cos’è l’arte? Da Frine a Il come, il quando ed il perchè
    – Ilaria Muoio: L’urgenza della legittimazione. Poetiche e sviluppi della novella moderna in Italia
    – Ambra Carta: Il punto degli studi sull’opera critica di Luigi Capuana (2015-2021)
    – Giorgio Longo: La Chasse au loup (1915). Un’inedita versione operistica del bozzetto verghiano
    – Rosy Cupo: Dal tuo al mio, di Giovanni Verga. Una nuova prospettiva critica
    – Maria Melania Vitale: Giovanni Verga e Felice Cameroni: le carte ritrovate
    – Rosaria Sardo: De Roberto tra questione della lingua e formazione dello stile
    – Paolo Orrù: I contadini in Sicilia (1876): lingua, discorso e questione meridionale nell’inchiesta di Sidney Sonnino
    – Matteo Di Gesù: Luigi Natoli, I Beati Paoli, la mafia
    – Antonio Di Silvestro: La prima novellistica della Deledda tra Verga e il verismo: appunti critici
    – Dino Manca: Critica delle varianti e diacronie linguistiche in alcuni romanzi deleddiani, dai manoscritti alle edizioni Treves
    – Gabriella Alfieri, Salvatore Arcidiacono, Marco Biffi, Stephanie Cerruto, Antonio Di Silvestro, Valentina Puglisi, Rosaria Sardo: Il VIVer: vocabolario reticolare dell’italiano veristico
    – Chiara Corpace, Céline Grenaud-Tostain, Olivier Lumbroso, Jean-Sébastien Macke, Alain Pagès: Éditer, lire et transmettre les Ébauches des Rougon-Macquart d’Émile Zola: le projet ScéNa («Scénarios naturalistes»)

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  • INDICE ANNALI 13/2020
    – Maria Di Giovanna: Variazioni sul ‘costruttore di roba’ e mutazione genetica della novella di beffa in Nanni Volpe di Giovanni Verga
    Rosy Cupo:La “sfortuna” critica di Dal tuo al mio di Giovanni Verga
    – Dario Stazzone: I funerali di Teresa Uzeda. Note sul primo capitolo de I Vicerè di De Roberto
    Fabiano Dalla Bona:Il paesaggio letterario di Federico De Roberto
    – Francesca Puliafito: Primi sondaggi filologici sui drammi verghiani incompiuti e inediti
    – Cristina Costanzo:Verga e la poetica del vero nella cultura figurativa di Francesco Lojacono, Antonino Leto e Onofrio Tomaselli
    – Antonio Di Silvestro: Verga, l’editore Casanova e i primi lettori delle Novelle rusticane
    – Angela Gigliola Drago: Vagabondaggi letterari e itinerari narrativi verghiani: prima del Mastro-don Gesualdo
    – Giorgio Longo: Les grandes journées du verisme en France: Crémieux, Arrighi et Pézard
    – Flora Di Legami: A proposito di Verga tradotto nei paesi europei
    – 
    Tullio Pagano: Tradurre per capire Giovanni Verga
    – Gabriella Alfieri: « – il realismo io l’intendo così, …, in una parola – ». Ritocchi e postille alla lettera a Salvatore Paola su «La Marea»

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